giovedì 23 settembre 2010

I vincitori del 67esimo festival del cinema di Venezia


Il festival di Venezia questo anno è stato probabilmente povero di glamour ma ricco di film di spessore, con Isabella Ragonese nel ruolo di madrina e una giuria di eccezione capitanata da Quentin Tarantino e che includeva anche Salvatores, Guadagnino, Neshat e Akin e che ha premiato praticamente solo film stranieri. La presenza di quattro film italiani in concorso ( La passione, La solitudine dei numeri primi, Noi credevamo e La Pecora nera) non è bastata per assicurarsi neanche un premio. La 67esime edizione di questo festival si è aperta col film Black swan e ha visto, nel suo sviluppo, la presentazione del film Somewhere di Sofia Coppola, dell'ultima pellicola di Alex De la Iglesia, di Machete di Rodriguez e di una serie di documentari, tra cui uno molto apprezzato su Vittorio Gassman e quello girato da Tornatore su Goffredo Lombardo. I pronostici delle ultime ore sono stati rispettati. Come si vociferava il Leone d'Oro per il miglior film è andato alla figlia d'arte Sofia Coppola per il film Somewhere. "Non ci posso credere, sono così orgogliosa" ha dichiarato la regista visibilmente emozionata.
Il Leone d'oro per l'insieme dell'opera, premio che non viene consegnato ogni anno ma solo quando sono presenti forti personalità, è andato invece al regista newyorkese Monte Hellman, mentre il Leone d'argento è stato consegnato al regista Alex De la Iglesia ("queste giornate a Venezia sono state le migliori della mia vita") per A Sad Trumpet Ballad , film che ha ricevuto anche il premio Osella per la miglior sceneggiatura. Il premio alla carriera è stato dato a John Woo, mentre il premio speciale della giuria è andato, con grandi applausi da parte di tutto il pubblico e della giuria, a Essential Killing di Jerzy Skolimowski ; il grande regista ha ritirato non solo questo premio ma anche quello della Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile: Vincent Gallo è infatti il protagonista del suo film. La Coppa Volpi per la miglior attrice è stata consegnata ad Ariane Labed per il film Attemberg.
Il Premio Marcello Mastroianni, consegnato da Guadagnino, è andato a Mila Kunis per Black Swan, mentre la Osella per miglior la fotografia a Silent Solus del regista Aleksei Fedorchenko. Il Leone del futuro opera prima Luigi de Laurentis è stato consegnato al film Majority dal regista Fatih Akin.

Assignment 9: epilogo

Voglio essere sincero fino in fondo. Io non mi posso definire un esperto del computer. Anzi, diciamo la verità: di computer ci capisco poco e ho sempre avuto una certa avversione per questo oggetto tecnologico. Anche se avversione non è proprio il termine più adeguato: quello tra me il mio pc è sempre stato un rapporto di amore-odio. Perciò, quando ho saputo che questo anno avrei avuto un corso di informatica, mi sono messo le mani tra i capelli pernsando che non sarei stato capace di prendere un buon voto e che avrei faticato molto. Mi ricordo che chiesi subito a dei ragazzi all'università con me se erano disposti ad aiutarmi.
Quando, alla prima lezione, mi fu espressa la possibilità di fare un esamino scritto mi sono rincuorato: avrei studiato un pò, poi avrei accettato il risultato cercando di fare il minimo sindacabile. Parlando con i miei compagni di università, mi accorsi che l'idea di fare almeno il blog non era così cattiva, perciò mi dissi che almeno potevo provare a mettere su un blog e vedere come veniva, poi gli assignement li avrei fatti stada facendo..Così iniziai a fare una serie di articoli su una delle mie passioni: il cinema, una cosa che alla fine non è poi così lontana dalla mia abitudine di scrivere recensioni di film sul giornalino scolastico al liceo. E ho scoperto che mi divertiva anche. Tuttavia, essendo assorbito dagli studi, tralasciai tutti gli assignement per fare solo post. A maggio arrivò un voto (alto per i miei standard), ma ritenni che potevo fare di più e che questo esame aveva qualcosa da darmi, che avrei utilizzato anche a prescindere dell'uso "scolstico". Perciò non accettai il voto e procrastinai gli assignement ancora una volta, in favore dello studio. Una volta dati gli esami ho avuto modo di fare un piccolo Tour de force di assignement in questi giorni (infatti, se si osservano le date degli ultimi post, sono tutte molto ravvicinate). E fare questa piccola kermesse non mi è dispiaciuto, perchè passo passo ho costruito qualche piccola conoscenza col computer e, magari non moltissimo, però posso dire che il mondo del web adesso mi è più chiaro. E ce l'ho fatta da solo!

Assignment 7 e 8: Open Educational Resources e “contenuti”

Sono sempre stato un pò riluttante, anche quando frequentavo il liceo, a usare internet come fonte di materiale di studio. Forse perchè ho sempre pensato che quello che mi veniva chiesto a scuola era scritto nei manuali (che avevo pagato cari) e perciò cercare ulteriore materiale da studiare mi sembrava non necessario. Tuttavia, digitando semplicemente "Risorse didattiche in rete" su un motore di ricerca qualsiasi, mi sono stupito della quantità e del pregio del materiale che questi siti mettevano a disposizione. Ad esempio, giusto per divertimento, mi sono messo a cercare delle cose di letteratura in un portale con risorse didattiche come dienneti e ho visto che il materiale a disposizione non era fatto male! Perciò penso che sarà un sito che riconsulterò, dato che per me la lettura è un hobby e, pertanto, è un grossovantaggio sapere un parere più approfondito, una nozione in più sull'autore o una notizia su un testo, senza doverlo cercare in manuali che, purtroppo, non possono dire tutto su ogni libro (senza contare che non possono essere sempre aggiornati).

Penso che le OER mi saranno utili ora che faccio l'università: mi è capitato già diverse volte di tornare a casa con l'impressione di aver capito il 30% delle cose che mi venivano dette a lezione, quindi avere a disposizione su internet un aiuto o un corso gartis è veramente un guadagno! Perciò credo che continuerò a studiare su appunti e sui libri (alla vecchia maniera) e di utilizzare le OER come strumento complementare.

Assignment 6: risorse bibliografiche; semplice ricerca tramite pubmed

Oggi per la prima volta ho utilizzato il motore di ricerca Pubmed. Trovo che sia un sito molto preciso e parecchio aggiornato. Quando ho visto la quantità di tutorial/consigli per fare una ricerca sul sito devo ammettere che mi sono un pò spaventato, ma poi mi sono accorto che non è molto più complicato che cercare delle informazioni in un'enorme biblioteca: bisogna essere dettagliati su cosa si sta cercando per evitare di perdersi in una marea di informazioni. Ho seguito le indicazioni date da una studentessa di qualche tempo fa e ho fatto una ricerca avanzata sul sonnambulismo e lo "sleepwalking", dato che alcuni giorni fa ne parlavo con alcune persone e sentivo di essere completamente ignorante sull'argomento. Ho cercato restringere il campo delle notizie cliccando su "limits", dove ho fatto in modo che il sito cercasse notizie solo dell'ultimo anno, relative alla specie umana, in inglese (dato che non ho la capacità di tradurre da lingue straniere e dato che in questo idioma vengono pubblicati articoli di interesse mondiale), con l'opzione di avere link al testo integrale gratuito.
Ho scoperto che la fascia di età più colpita è compresa tra 5 e 12 anni e che, solitamente, i sonnambuli non vanno in giro a braccia tese per la casa, ma è molto più comune che si mettano a sedere sopra il letto e ripetano azioni tipo fare finta di lavarsi il viso o parlare o gesticolare. Stando a degli studi Females reported more speaking, crying, fear and smiling/laughing than did males; males reported more sexual arousal, come affarma un estratto da

Sleep. 2009 Dec 1;32(12):1629-36. “Dream-enacting behaviors in a normal population.” Di Nielsen T, Svob C, Kuiken D. del Dream Nightmare Laboratory, Sacré-Coeur Hospital of Montreal, Montreal, Canada. tore.nielsen@umontreal.ca

Un interessante studio fatto su un gruppo di pesrone sui distubi del sonno.

Non essendo una malattia, ma solo un disturbo, può essere curata con farmaci specifici e grazie a qualche seduta psicologica è possibile risalire alle possibili cause.

È l'opinione comune che non esista alcun trattamento efficace. Inoltre si pensa che svegliare i sonnambuli sia assai pericoloso: in realtà il vero pericolo non sta tanto nell'interruzione improvvisa del sonno quanto nello shock che può provocare il disorientamento.

mercoledì 22 settembre 2010

Assignment 5, coda: social networking

Dare un'occhiata ai vari social network che ci sono su internet è stato piuttosto interessante. Devo ammettere che l'unico che conoscevo bene era facebook e non posso dire di essere molto pratico di social network, dato che, se devo essere sincero, non mi hanno mai interessato molto e sono sempre stato un pò restio a mettere in internet, a disposizione di tutti, i miei interessi e la mia vita, essendo una persona particolarmente introversa. Tuttavia mi sono dovuto ricredere: non era tanto la paura di espormi su social networks che mi frenava, ma un'effettiva scarsa familiarità con il computer. Perciò oggi ho avuto modo di dare una scorsa a vari social networks e, devo dire, un pò mi sono ricreduto, dato che sono "luoghi" di aggregazione di persone che hanno qualcosa da comunicare. Per esempio, penso che prenderò parte a un sito come Anobii, social network dedicato al mondo dei libri e in cui mi auguro di trovare persone con cui fare due chiacchiere "serie" su una mia passione. Anche TakingITGlobal, sui prolemi del mondo, potrebbe essere interessante. Non credo che mi unirò a social network come Deviantart o Myspace in quanto, non essendo un artista, non penso che avrei un grosso contributo da dare.

Assignment 4: Feed, Personal Learning Environment Coltivare le connessioni Come “stare online”

Ho letto l'articolo dal titolo "Coltivare le connessioni". Lo ho trovato molto interessante, oltre che molto autentico (ci sono addirittura degli episodi della vita dell'autore); l'unico difetto che aveva era quello di essere un pò lungo, ma non era tedioso.
Il punto che mi ha fatto più riflettere è stato quando l'autore diceva:

"La mia tesi è che non riusciamo a trarre vantaggio dalla ricchezza del mondo

online perché abbiamo perso una cultura sviluppata e tramandata da millenni e
che, nel processo di scolarizzazione della società iniziato nel IXX secolo, è ormai
estinta perché la scuola non è stata in grado di raccoglierla e tenerla viva."

Questa tesi era supportata da tre metafore: quella di una madre, quella di un maestro e quella del mezzadro. Ma è proprio la tesi sostenuta dallo scrittore che mi ha dato da pensare. Di solito quello che si "obietta" ai ragazzi di oggi è di "rinchiudersi" in casa davanti al computer e di non avere più una socialità, di non essere attivi, di crearsi un mondo sul pc, spesso non corrispondente alla realtà e di fuggire dal contatto umano. Secondo me questo è fondamentalmente un luogo comune, in quanto i tempi sono cambiati e i ragazzi hanno modo di esprimere la loro socialità, facendo amicizia e conoscendo nuove persone anche su internet, dove appunto sono stati creati dei "social network", letteralmente delle "reti sociali", formate da un insieme di nodi. A proposito di nodi proprio l'autore dice che:

I nodi, ai fini della funzionalità della rete, sono tutti equivalenti. Non esistono ruoli diversi per i nodi, non ci sono nodi di un tipo e nodi di un altro. Le reti crescono spontaneamente in modo caotico.

E chi si sente carente degli strumenti idonei per partecipare? L'autore suggerisce che percepisce questo disagio per scolasticità dell'istruzione e per la scolarizzazione della società, che hanno fatto sì che non fossimo più in grado di essere creativi o di comunicare con esseri vienti concreti, non abbiamo più esperienze terrene, a contatto con la natura: non siamo più in grado di sentire le cose vive parlare. Possibile che sia questo che causa la mancata abilità di alcuni a fare parte di un social network?Secondo me è quasi un controsenso. L'uomo ha trovato nuovi modi per stare in contatto con il resto del mondo, ma non riesce a percepire il mondo che gli parla? E allora quale sarebbe il vantaggio della rete globale? Delle informazioni messe a disposizione di tutti in una società della conoscenza? E perchè solo chi non si crede molto adeguato a usare i siti sentendosi privo degli strumenti idonei per conoscerlo di conseguenza non sa neanche percepire la natura? Non potrebbe essere il contrario? Che chi è abituato a vivere a contatto con la natura di conseguenza non ritenga necessario fare uso dei computer, ma magari cerca di farne a meno o di arrangiarsi (primo comandamento di una vita spartana)?

Questa è l'unica critica che mi sento di fare ad un articolo molto piacevole e che mi ha davvero molto arricchito, un piccolo panphlet che espone una serie di concetti con il quale mi sento concorde.



Assignment 5 bis: la Folksonomy

Se devo essere sincero è la prima volta che sento parlare di Folksonomy, o meglio una tassonomia per computer creata dagli utenti, ovvero dal popolo (o "folk"). E' un concetto abbastanza interessante: il sistema tassonomico, ovvero la catalogazione delle voci di un sito, non è più organizzato dal gestore del sito web, ma dalla comunità.
Per quello che ho capito, la classificazione e l’accesso ai contenuti di un sito come Yahoo! avviene per categorie/sottocategorie fissate a priori (come scienze, letteratura, geografia..). La mancata flessibilità di questo sistema costituisce un grande problema: tante sono le voci che si potrebbero mettere "a cavallo" di più categorie. Di conseguenza si assiste oggi a un passaggio verso un sistema che consente agli utenti di archiviare le informazioni liberamente e in modo collaborativo, semplicemente assegnandogli un’etichetta, una parola chiave (un tag) che consenta di ritrovarle utilizzando un motore di ricerca. Con questo sistema di tag, che sta alla base del successo fi Google, si formano dei percorsi di navigazione dinamici basati sul sempre maggiore numero di tag.
Anche se può sembrare ovvio, trovo che il concetto di Folksonomia non sia così scontato e sono contento di aver fatto un piccolo passo avanti nelle scoperta del mondo e dell'organizzazione dei siti.