sabato 28 agosto 2010

La sconosciuta


Film del 2006 del premio Oscar Giuseppe Tornatore, “La sconosciuta” è la storia di una donna di cui non si sa praticamente niente, se non il nome (Irena), la nazionalità (ucraina) e l’obiettivo: andare a lavorare presso la famiglia Adacher. Quello che vi propongo è-a mio avviso-un buon noir: pertanto mi trovo sempre un po’ in difficoltà quando devo parlare di pellicole del genere, perché, da un lato, si è tentati di dire tutte le riflessioni e le impressioni che si sono percepite durante il film; dall’altro non si vuole rovinare un film così coinvolgente a chi non lo ha visto raccontando la trama in maniera dettagliata. Perciò proverò a dire l’essenziale sulle vicende di Irena, cercando di insinuare l’interesse e la voglia di farvi guardare questo film.
Pertanto dirò solo che Irena riuscirà a ottenere un lavoro come tata presso la famiglia Adacher, dove insegnerà a una bambina che le somiglia tanto, non dotata dell’impulso a reagire quando viene spinta o offesa, una sorta di “religione della violenza”. Piano piano emergerà anche il violento passato della “Sconosciuta”, fatto di prostituzione e sfruttamento.
La violenza, cui è stata abituata Irena quando faceva la prostituta e che la “sconosciuta” cerca di insegnare alla piccola Adacher (un po’ come quella che Rosso Malpelo insegna al piccolo e malato Ranocchio nella famosa novella di Verga), si respira in tutto il film. Questo non perché siano molte le scene di vessazioni, ma perché è proprio la violenza il motivo conduttore delle esperienze di Irena.
L’abilità dietro la macchina da presa di G.Tornatore è indiscussa. In questo caso il regista di “Baaria” abbandona il virtuosismo e la fotografia patinata, per un film più scarno, basato sulla storia. Questa ultima è ben organizzata con una serie di flashback e tramite l’uso di piani temporali diversi. Un film in definitiva spoglio dell’enfasi che capita che sia comune nelle pellicole di questo regista, in favore di un racconto pieno di suspence, ottenuta anche per merito della magistrale colonna sonora di E.Morricone.
Bravi tutti gli attori (M.Buy, C.Gerini, M.Placido, P.Degli Esposti, P.Favino..), sui quali spicca la bravissima sconosciuta, Xenia Rappoport, attrice di origine russa che, con fare teatraleggiante, è accompagnata dalla cinepresa nelle vicissitudini che affronta, in una opprimente e fredda città dal nome inventato che corrisponde a Trieste.
Vi consiglio proprio questo film, definito da alcuni “un incalzante thriller psicologico macchiato di orrore che ci aggancia fino agli ultimi minuti”.

Nessun commento:

Posta un commento